domenica 19 agosto 2012

LE ORIGINI DELLA BACHATA

Il termine bachata non ha un vero e proprio significato: nel 1920, quando è stato coniato, non veniva utilizzato per indicare un ballo o un fenere musicale ma come sinonimo di "fare baldoria", "darsi alla pazza gioia".
Tra i generi caraibici è l'unico che non ha subito l'influenza dei ritmi africani, difatti la musica presenta un suono dolce e melodico. I testi delle canzoni trattano sempre il tema dell'amore in tutte le sue sfumature, a volte in termini idilliaci e a volte in termini drammatici.
A causa della tristezza dei temi trattati la bachata è stata definita per lungo tempo "música de amargue" ("musica da amarezza"). Alle sue origini, infatti, era diffusa solamente nelle classi sociali più povere della Repubblica Dominicana e i testi delle canzoni esprimevano situazioni difficili che si vivevano in quel contesto sociale.
La borghesia disprezzava questo genere musicale, non solo perché espressione delle classi povere, ma anche perché le movenze tipiche del ballo venivano viste come oscene e volgari. La bachata delle origini, infatti, non presentava molte figure come nell'interpretazione moderna; era un ballo in cui l'uomo e la donna, per tutta la durata del brano, restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento d'anca sul quarto battito musicale.
Per circa 40 anni, il genere rimase confinato nella classe sociale più bassa della Repubblica Dominicana: veniva ballato nelle campagne, nei quartieri poveri e in locali malfamati frequentati da prostitute.
A partire dagli anni Ottanta, la bachata subì un processo di rivalutazione grazie ai mezzi di comunicazione e agli sforzi di molti compositori.
Il primo compositore a rilanciare questo genere fu Luis Segura, che nel 1982 ebbe un gran successo con la canzone Pena por ti, grazie alla quale la bachata cominciò ad esordire sulle prime stazioni radiofoniche e a diffondersi in tutte le classi sociali, anche quelle più alte che fino ad allora si erano mostrate riluttanti.
Il contributo maggiore alla sua diffusione popolare venne dato da Radio Guarachita, un'emittente che trasmetteva quasi esclusivamente canzoni di questo genere.
Nel frattempo nacquero diversi compositori di ottimo livello, i quali, introducendo strumenti musicali tecnologicamente più avanzati, diedero vita ad una bachata più moderna, che si preparava alla sua ascesa internazionale.
Tra i compositori più importanti che hanno dato vita a questo processo sonno Luis Días, Víctor Víctor e Juan Luis Guerra, che nel 1990, grazie all'enorme successo dell'album Bachata rosa, portò finalmente la bachata al di fuori dei confini dominicani.
In Italia, la bachata ha riscosso un notevole successo a partire dalla fine degli anni Novanta. Ma il contributo maggiore alla sua diffusione è stato dato dalla canzone Obsesión del gruppo Aventura.
Tuttora questo genere e il relativo ballo sono sempre più diffusi.
La musica viene suonata in 4/4. La caratteristica peculiare della bachata è l'uso della chitarra (elettrica o acustica) amplificata, il cui suono è pizzicato con "chorus" . L'uso di arpeggi per gli accordi sta alla base di gran parte delle melodie.
La bachata ha anche dato origine in tempi recenti a generi "fusion", come la sensuale bachatango, un genere che mescola il ritmo della bachata con gli strumenti del tango, e il bachatón, che si mescola con il genere reggaetón.
Attualmente esistono due scuole di pensiero sull'interpretazione moderna di questo ballo:
  • la prima, prettamente dominicana, prevede una danza più fedele alle origini, con pochissime figure e un movimento quasi sempre sul posto;
  • la seconda, tipicamente europea, prevede una danza ricca di figure, spesso importate dalla salsa o dal merengue, che rende il ballo molto coreografico e più fruibile dal punto di vista commerciale.